Premesse necessarie
La respirazione, intesa come meccanismo fisiologico, è la nostra capacità di scambiare con l’ambiente esterno gas presenti nell’atmosfera che ci permettono la vita.
A livello anatomico l’apparato respiratorio è un sistema complesso che comprende diverse strutture a più livelli – cranio, collo, torace e addome – che interagiscono con altri importanti sistemi come quello cardio-circolatorio, nervoso, gastro-enterico e linfatico.
Sappiamo più che bene che la respirazione consta di due principali fasi: la fase inspiratoria, dove l’aria carica di ossigeno entra all’interno dei nostri polmoni, e quella espiratoria nella quale l’aria, piena di prodotti di scarto derivati dal metabolismo cellulare, viene espulsa attraverso naso o bocca.
Queste due fasi sono sotto il controllo del sistema nervoso centrale, a livello della nuca dove risiedono i nuclei della respirazione e della cardio-circolazione che, come direttori d’orchestra, scambiano informazioni con visceri, muscoli e nervi periferici per far si che il compito motorio sia svolto senza interferenze.
Possiamo paragonare la respirazione ad un motore e l’aria che espiriamo al carburante necessario a mettere in moto la nostra “macchina-voce”. L’aria che espiriamo passa per la laringe, incontrando la resistenza delle corde vocali che genererà una pressione necessaria a mettere in vibrazione le stesse corde vocali e producendo una specifica frequenza di vibrazione che ne costituirà l’altezza tonale. Le cavità sovraglottiche, poi, come un filtro, selezioneranno solo determinate frequenze conferendo alla nostra voce la sua unicità.
Da queste note di fisiologia si evince come la quantità di aria, prima inspirata e poi espirata, giochi un ruolo fondamentale nella gestione della vocalità, soprattutto per quello che riguarda l’intensità vocale, ovvero i Decibel che possiamo produrre con la nostra voce, e la frequenza tonale.
La pressione intra-addominale, risultato dei movimenti del diaframma e del pavimento pelvico
Perché il pavimento pelvico?
Il pavimento pelvico, detto anche diaframma pelvico, è una struttura muscolare multi-strato che si estende dal pube al coccige in senso orizzontale. Esso, tramite una contrazione del tutto involontaria blanda e costante, funge da appoggio e sostegno per i nostri organi pelvici (utero, vescica, prostata in primis, ma anche parte degli intestini). Contraendolo e rilasciandolo attivamente, invece, ci permette il controllo sull’apertura e chiusura degli sfinteri anali, uretrali e, parzialmente, quelli vaginali.
Queste contrazioni hanno ruolo nella minzione, defecazione ma anche nei rapporti sessuali e nell’orgasmo.
Questa struttura muscolare è in stretta connessione con il diaframma toracico, sia in modo diretto attraverso il muscolo trasverso dell’addome e fascia trasversalis, che in maniera indiretta attraverso il controllo di questi due diaframmi sulla pressione intra-addominale. In fisiologia, questa pressione è mantenuta costante in maniera dinamica dai movimenti sincroni dei diaframmi toracico e pelvico. Nel caso in cui il pavimento pelvico fosse in uno stato di iper-contrazione costante e non seguisse questa dinamica, la pressione intra-addominale aumenterebbe limitando, per principio fisico, la discesa del diaframma durante l’inspirazione e accumulando così meno benzina per la nostra voce. Il risultato, spesso, è che in assenza di sufficiente aria da espirare durante le dinamiche vocali si vanno a sovra-utilizzare i muscoli addominali per “spingere” un maggior quantitativo di aria all’esterno con attivazione dei muscoli costrittori della faringe.
Nel tempo, questo comportamento può portare ad affaticabilità precoce del parlato o cantato, difficoltà nei passaggi in acuto ed in grave, difficoltà di deglutizione, raucedine o perdita di armonici e molto altro.
Cosa fare, allora?
In primis: eliminare le tensioni eccessive al pavimento pelvico attraverso tecniche di rilascio sia esterne che interne (queste ultime fatte da fisioterapiste esperte in riabilitazione del pavimento pelvico e da ostetriche), ripristinando una corretta dinamica pneumo-fonatoria.
Successivamente è opportuno liberare le strutture laringee dalla tensione abnorme sviluppatasi sui muscoli costrittori e peri-laringei, favorendo il movimento di scivolamento verticale e in bascula anteriore della laringe – condizione necessaria per lo sviluppo delle dinamiche fonatorie.
Successivamente, potrebbe essere utile consultare un logopedista esperto in voce per ri-bilanciare il carico vocale e rieducare ad una corretta respirazione.
Il lavoro in team è quello che spesso garantisce i risultati migliori.